Hai mai litigato con un amico o gli hai mai fatto uno scherzo? È una cosa frequente, che avviene sempre tra ragazzi che si conoscono bene. Il bullismo invece non è un gioco, è una prepotenza fisica e verbale messa in atto da una persona che andrebbe aiutata a capire che sta sbagliando.
Chi è vittima di bullismo, di solito, tende a credere di non poter essere compreso da nessuno e che il suo problema sia senza soluzione. Ma non è così. Chi esercita questa prepotenza è una persona che spesso ha dei problemi personali. Se ti provoca considera che è sempre meglio mantenere la calma e non reagire. Cercare di essere più spiritoso o intelligente di lui è una mossa furba: questo potrebbe fargli capire che sta sbagliando. Bisticciare potrebbe invece peggiorare la situazione. Non reagire alle provocazioni può aiutare a farle finire.
Il bullismo può fare molto male, spingendoci a chiuderci in noi stessi. Ma può fare la differenza chiedere aiuto a chiunque possa darti una mano: in primo luogo ai genitori, agli insegnanti, alle forze dell’ordine. Se hai bisogno di consigli di aiuto contatta Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene problemi e bisogni dei ragazzi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto.
Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat.
Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio “Clicca e Segnala” accessibile su questo link.
BULLISMO: CONSIGLI IN PILLOLE
Reagire alle prepotenze non è semplice, ma ci sono molte cose che potresti fare.
- Cerca di non vergognarti della situazione, non sei tu a dover provare imbarazzo per quello che succede. Non c'è motivo per cui qualcuno debba infastidirti, parlare male di te o umiliarti. Non ne hai colpa.
- Non chiuderti in te stesso è essenziale. L’isolamento non è una soluzione: al contrario potrebbe aumentare la tua sofferenza.
- Rispondere “con la stessa moneta” rischia di peggiorare la situazione.
- Ricorda: chi mette in atto comportamenti di prepotenza è una persona che andrebbe aiutata perchè non conosce dei modi diversi per esprimere i suoi bisogni: tenerne conto potrebbe aiutarti a confidarti affinchè un adulto possa intervenire ed aiutarti.
- Chiedere aiuto è un tuo diritto ed è il primo passo per risolvere la situazione e riacquisire la serenità.
- Parlare di ciò che succede con la tua famiglia e/o con i tuoi insegnanti non significa fare la spia ma, al contrario, ti permetterà di alleggerire le tue preoccupazioni.
Rivolgiti a Telefono Azzurro per avere consigli o se vuoi parlare con qualcuno di quello che ti è accaduto: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene i bisogni dei bambini e dei ragazzi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto. Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
CHI SONO I PROTAGONISTI COINVOLTI?
Il primo protagonista è chi esercita la prepotenza. Si tratta di una persona a suo modo fragile, che va aiutata.
- Il soggetto preso di mira: è il ragazzo che finisce per subire la situazione. I soprusi subiti sono legati spesso a una caratteristica che lo distingue dal gruppo (l’aspetto fisico, la religione, l’orientamento sessuale).
- Gli osservatori: sono tutti quei bambini e ragazzi che assistono agli episodi di bullismo o ne sono a conoscenza. Quasi sempre, infatti, gli episodi di bullismo avvengono in presenza del gruppo di coetanei, i quali nella maggior parte dei casi non intervengono, per la paura di diventare nuove vittime del bullo o per semplice indifferenza.
- Gli spettatori hanno però un ruolo fondamentale perchè possono favorire o frenare il dilagare delle prepotenze. Se ti trovi anche tu ad assistere ad episodi di bullismo o ne vieni a conoscenza, considera quanto può essere importante il tuo ruolo, ad esempio nell’informare un adulto: potresti aiutare una persona in difficoltà.
Se hai dei dubbi contatta Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene problemi e bisogni e dei ragazzi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto. Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
COSA INTENDIAMO QUANDO PARLIAMO DI BULLISMO?
- Non basta un episodio. Un ragazzo è oggetto di bullismo quando viene esposto, ripetutamente nel corso del tempo, alle azioni offensive messe in atto volutamente da uno o più pari. Non è un singolo episodio, ma una serie di comportamenti portati avanti ripetutamente da parte di qualcuno che fa o dice cose per avere potere su un’altra persona.
- Esiste un bullismo diretto (che può essere di tipo fisico o verbale) e un bullismo indiretto (che danneggia la vittima nelle sue relazioni con le altre persone, escludendola dal gruppo, isolandola).
- I protagonisti, vittime o prepotenti, sono sempre bambini (o bambine) o ragazzi (o ragazze). Di solito condividono lo stesso contesto: la scuola, gli ambiti sportivi o del tempo libero, il quartiere, l’oratorio, l’autobus.
- Gli atti di prepotenza, le molestie o le aggressioni sono intenzionali, cioè sono messi in atto per provocare un danno alla vittima o per divertimento.
- C’è persistenza nel tempo: queste azioni, se non bloccate, durano nel tempo: settimane, mesi o ancor di più.
- C’è uno squilibrio di potere tra chi compie l’azione e chi la subisce: per ragioni di età, di forza, di genere e per la popolarità che chi esercita la prevaricazione ha nel gruppo di suoi coetanei.
- Chi subisce queste situazioni solitamente non è in grado di difendersi, è isolato ed ha paura di denunciare gli episodi di bullismo perché teme vendette o che la situazione peggiori.
QUATTRO CARATTERISTICHE DEL BULLISMO
1. Intenzionalità. C’è la volontà nel perseguitare la vittima, metterla in difficoltà o a disagio.
2. Frequenza. Questi atteggiamenti possono durare settimane, mesi, anni. Per questo ti consigliamo di informare al più presto un adulto!
3. Il bullo e la vittima non hanno lo stesso “potere”. Uno dei due è più forte, magari perchè più grande di età.
4. La vittima non sa come difendersi. Si trova a subire la situazione e ne soffre ma di solito è isolata, perché per vergogna o per paura di vendette non riesce a parlarne con nessuno.
Il cyberbullismo è quella forma di violenza messa in atto tramite le nuove tecnologie: su chat di WhatsApp, sui social (inbox e commenti), sulla mail, sui forum online, con le telefonate. Ogni pretesto è buono per colpire la vittima: immagini rubate, video imbarazzanti, minacce, insulti e furti di identità. Le violenze, a differenza del bullismo che vede come scenario un contesto “fisico” come la scuola, possono accadere a qualsiasi ora, in qualsiasi giorno. Lui, il cyberbullo, a volte non ha idea esatta di quanto male può fare alla vittima. Questo perchè è dietro uno schermo, lontano, senza avere un contatto diretto. Per la vittima, d’altro canto, è difficile reagire: un po’ per timore che il cyberbullo possa vendicarsi, un po’ per la paura che i genitori possano reagire male.
Come uscirne? Il primo passo è non sentirsi in colpa, pensandoci bene prima di rispondere agli attacchi quando avvengono via social: reagire di solito peggiora la situazione, esponendosi oltretutto davanti ad una platea di persone potenzialmente infinita.
Piuttosto, è importante bloccare e segnalare chi cerca di darti fastidio, e soprattutto, parlane con chi può darti una mano. Genitori, professori, forze di polizia: dagli adulti può arrivare un aiuto decisivo. Se hai bisogno di parlare contatta Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene questo tipo di problemi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto.
Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat.
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CYBERBULLISMO, CONSIGLI PRATICI
Qualche consiglio pratico per cercare di risolvere il problema.
- Reagire non conviene mai. Cerca di non rispondere ai messaggi via chat, ai commenti provocatori, alle mail: daresti solo soddisfazione a chi sta cercando di disturbarti.
- Molto utile può essere bloccare subito e segnalare chi ti infastidisce.
- Il 18 giugno 2017 è entrata in vigore la cosiddetta “Legge sul cyberbullismo”. Secondo questa Legge ciascun minore ultraquattordicenne (o i suoi genitori) vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito internet o del social media un’istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi nella rete. Se entro 24 il gestore non avrà provveduto, il minore può rivolgere la stessa richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore. Il Garante ha pubblicato sul suo sito il modello per la segnalazione da inviare a: cyberbullismo@gpdp.it.
- Conserva sempre le cose che il bullo scrive di te: potrebbero tornare utili quando sarà chiamato a rispondere delle sue azioni.
- Non sentirti in colpa: ciò che sta accadendo non dipende in alcun modo da te.
Parlarne con un adulto di cui ti fidi può rivelarsi prezioso. O contatta Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene questo genere di problemi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto. Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
CYBERBULLISMO, COSA FARE SE ASSISTI AD UNA VIOLENZA ONLINE
Può succedere di non essere la vittima di cyberbullismo, ma di assistere ad episodi di questa violenza. Un amico, un conoscente improvvisamente divenuto bersaglio di un bullo online. Cosa fare?
- Prova a metterti nei panni dell’altro. Cosa succederebbe se accadesse a te? Vorresti la solidarietà di qualcuno o preferiresti che tutti facessero finta di niente? Mandare un messaggio di solidarietà o un “like” alle parole di chi vive questa brutta situazione può essere di grandissima importanza.
- Parlarne con gli adulti. Con i tuoi genitori. Ma anche con gli insegnanti. Dire basta è segno di grande coraggio e maturità. Parlare, parlare, parlare. Se credi contatta Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene questo genere di problemi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto. Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
CYBERBULLISMO, LA LEGGE 71
- Sai che contro il cyberbullismo esiste una Legge, la numero 71 del 29 maggio 2017? Si tratta del primo strumento di Legge che ha definito ed affrontato questo problema. Ecco i suoi punti salienti:
Questa legge punta a favorire una maggiore consapevolezza fra voi ragazzi dell’importanza di non assumere atteggiamenti persecutori e, per la prima volta, fornisce una definizione giuridica di “cyberbullismo” come «qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonchè la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo». - Ciascun minore ultraquattordicenne vittima di cyberbullismo può inoltrare al titolare del trattamento o al gestore del sito del social una istanza per l’oscuramento, la rimozione o il blocco dei contenuti diffusi in Rete. Se entro 24 ore il gestore non avrà provveduto, l’interessato potrà rivolgere analoga richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore.
- Con la legge è nato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri il tavolo tecnico per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo, che oltre a redigere un piano di contrasto e prevenzione entro il 31 dicembre di ogni anno farà una relazione al Parlamento sulle attività svolte.
- Anche il Ministero dell’Istruzione è coinvolto, dovendo adottare delle linee di orientamento per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo nelle scuole, avvalendosi della collaborazione della Polizia postale.
- Il dirigente scolastico che viene a conoscenza di atti di cyberbullismo informa tempestivamente i genitori dei minori coinvolti. I regolamenti scolastici dovranno prevedere esplicite sanzioni disciplinari, commisurate alla gravità degli atti compiuti.
- Per i minori autori di atti di cyberbullismo, tra i 14 ed i 18 anni, se non c’è querela o denuncia, scatta l’ammonimento: il questore convoca il minore insieme ai genitori.
Ci sono tanti motivi per chiamare Telefono Azzurro: uno di questi è se hai un problema a in famiglia. Quando i genitori si separano è normale essere tristi, ma ci sono cose che puoi sapere per evitare di sentirti solo: intanto non hai responsabilità di ciò che accade e poi nessuna separazione potrà mai cambiare il legame tra te ed i tuoi genitori.
A volte in queste situazioni tendiamo a colpevolizzare i genitori, altre volte tendiamo a chiuderci in noi stessi: invece sarebbe più utile non trattenere le proprie emozioni, chiedere spiegazioni, anche se adesso ogni strada ti sembra un vicolo cieco. La rabbia, la tristezza, la ricerca di certezze sono reazioni normali che mamma e papà sapranno capire: ma essere informato, ascoltato, non subire pressioni è un tuo diritto e può aiutarti a vivere più serenamente, almeno per quanto possibile, questa situazione.
Contatta Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene problemi e bisogni e dei ragazzi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto.
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NON PENSARE CHE LA SEPARAZIONE DEI GENITORI SIA COLPA TUA
- Quando due genitori si separano il mondo intorno ai figli cambia improvvisamente, e le reazioni dei ragazzi sono differenti. Si tratta di un momento di forte stress per tutta la famiglia.
- Ricordati che la separazione dei tuoi genitori non è colpa tua, nemmeno se sono in disaccordo sulla tua educazione o su altre questioni che ti riguardano.
- Se la cosa ti fa star male, chiedi ai tuoi genitori se potete parlarne, in base alle tue esigenze e ai tuoi tempi: non avere paura di sembrare "piccolo"; confrontarsi e parlare di ciò che non ti fa stare bene è un modo responsabile di affrontare la situazione, anche tra adulti!
- Prova a mantenere la tua routine: per quanto la situazione emotiva lo consenta, resta concentrato sulla scuola, continua a fare sport, a seguire le lezioni di musica o della materia che preferisci, mantieni le relazioni con gli amici.
- Considera che è la coppia che si sta separando, ma i tuoi genitori restano i tuoi genitori, pur vivendo in due case diverse, ed avranno sempre un solo punto di interesse: e quello sei tu.
- Cerca di mantenere una posizione esterna e neutrale in caso di qualche disaccordo tra i tuoi genitori; la responsabilità di trovare un punto di incontro è degli adulti, non devi fartene carico tu!
Contatta Telefono Azzurro se ti va di parlarne con una persona esperta di cui ti puoi fidare e che conosce bene questi problemi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto. Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
Negli ultimi anni si parla spesso di “teen dating violence”. E riguarda proprio voi ragazzi. Ne hai mai sentito parlare? Si riferisce a quelle situazioni in cui c’è della violenza nella relazione di coppia tra ragazzi. È una situazione che mostra almeno tre volti: fisico, psicologico e sessuale.
- Il primo si ha nei casi in cui il partner subisce aggressioni corporee (calci, schiaffi, strattoni).
- La violenza psicologica avviene invece nei casi in cui il partner è minacciato o la sua autostima è danneggiata.
- Il terzo volto, quello sessuale, emerge quando un partner cerca di avere rapporti senza il consenso dell’altro.
C’è poi una scia di comportamenti che spesso si presentano in questa situazione: messaggi inviati continuamente, telefonate insistenti, condivisioni online di immagini intime. Queste situazioni non sono normali e creano grande imbarazzo e timore.
La mossa da fare per uscirne? Prova ad esprimere sempre ciò che senti al partner. Se questo non è sufficiente può sempre essere utile avere un confronto con gli adulti di cui ti fidi. Contatta Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene problemi e bisogni e dei ragazzi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto.
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DATING VIOLENCE, CHI RISCHIA MAGGIORMENTE
Trovarsi in una situazione di dating violence è un rischio che cresce per gli adolescenti che:
- Pensano che sia accettabile utilizzare minacce o comportamenti violenti per ottenere ciò che desiderano o per esprimere la propria frustrazione o rabbia.
- Hanno frequenti scoppi di rabbia e difficoltà di gestione di questa emozione.
- Sono abituati ad essere spettatori di scene di violenza a casa o nei contesti che frequentano.
- Hanno una storia di gravi comportamenti aggressivi subiti o di bullismo.
- Fanno uso di alcool o droghe.
DATING VIOLENCE, CONSIGLI AI RAGAZZI E RAGAZZE
Telefono Azzurro ha stilato una lista di consigli pratici per aiutare i ragazzi e le ragazze a riconoscere i primi segnali di comportamenti violenti nei loro confronti e per individuare il modo corretto di agire:
- Esprimi sempre ciò che senti: fai sapere al tuo partner cosa pensi delle vostre modalità di gestire alcune emozioni negative come la rabbia e la gelosia. Non pensare di non poter parlare di ciò che senti: se il modo in cui tu e il tuo partner gestite i momenti di lite ti mette in difficoltà, parlatene assieme. Dovete discutere assieme anche delle vostre emozioni negative, e del ruolo che nel vostro rapporto hanno la rabbia e la gelosia.
- Prova a non mettere in atto nei confronti del tuo partner (o della tua partner) quei comportamenti che, se tu subissi, ti farebbero soffrire. Costruire una relazione sentimentale aperta al dialogo e non violenta significa anche agire nel rispetto reciproco.
- Non tutti i modelli di relazione e di vita di coppia che vedi sono rispettosi. Spesso i media, i tuoi coetanei, adulti che conosci, ti propongono esempi non davvero rispettosi dei partner. Osserva, sii critico, costruisciti una tua idea e pensa a quale tipo di rapporto di coppia vorresti costruire, cosa ti farebbe stare davvero bene. In caso avvengano da parte del tuo/della tua partner minacce fisiche o sessuali o comportamenti aggressivi e violenti, può essere di grande aiuto coinvolgere gli adulti di cui ti fidi.
- Contatta Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene problemi e bisogni e dei ragazzi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto. Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
- Se ti trovi in una situazione di emergenza e pericolo immediato puoi invece chiamare il numero gratuito 114 Emergenza Infanzia, gestito da Telefono Azzurro.
Il sexting è la pratica di inviare, ricevere e condividere testi, video o immagini più o meno esplicitamente inerenti alla sessualità. È un termine inglese che non a caso unisce le parole “sex” (sesso) e “texting” (pubblicare testo). Ma dove va a finire il materiale che inviamo?
Un selfie “privato” può facilmente divenire pubblico, trasformando quello che può sembrare un gioco in un fenomeno le cui conseguenze possono essere difficili da gestire. Le nostre azioni online, infatti, hanno spesso un effetto tangibile sulla nostra vita “offline”, e questo è uno dei casi più evidenti. Il ragazzo/la ragazza che, dopo un litigio con il/la partner mette online (di solito per vendetta) materiali privati rischia di causare danni seri, anche perché poi è sempre difficile far sparire ciò che viene messo in Rete: l’immagine potrebbe essere stata scaricata e venire condivisa all’infinito. Potrebbe finire sugli schermi di sconosciuti o di malintenzionati, e la persona ritratta divenire vittima di cyberbullismo o di tentativi di adescamento online. Poi c’è la Legge: chi mette in Rete queste immagini, le condivide o le scarica deve sapere che l’invio di foto che ritraggono minorenni in pose sessualmente esplicite può configurare un reato grave: quello di distribuzione di materiale pedopornografico.
Se sei coinvolto in situazioni di sexting, è importante ricordare che puoi sempre rivolgerti a Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene problemi e bisogni e dei ragazzi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto.
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SEXTING: NON ACCETTARE E NON MANDARE FOTO
- Nel sexting rischia chi diffonde le proprie immagini, ma anche chi le condivide.
- La cosa più importante è non mandare o non condividere foto o video con contenuti sessuali.
- Chiediti sempre: cosa potrebbe succedere se qualcosa andasse storto, se il video privato diventasse pubblico? Quali sarebbero le conseguenze per la mia reputazione e quella degli altri? Come potrebbe sentirsi una vittima di sexting?
- Se sei destinatario di una di queste foto non inviarla a nessun altro (oltre a fare una cosa sbagliata potresti commettere il reato di distribuzione di pedopornografia). Parlarne poi con i tuoi genitori o con un adulto di cui ti fidi per capire cosa sta accadendo.
- Se ricevi questo tipo di foto da un amico o da un conoscente, informalo che il sexting è contro la Legge e sta correndo un rischio.
- Ricorda che il sexting è un comportamento virtuale che ha conseguenze sulla vita reale.
Se hai bisogno di aiuto contatta Telefono Azzurro: puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
QUALI SONO LE CONSEGUENZE DEL SEXTING?
- Tutto ciò che passa nella Rete lascia una traccia: queste foto potrebbero restare a lungo in circolazione, visibili a chiunque.
- Con la condivisione di queste immagini aumenta il rischio di essere vittime anche di cyberbullismo o di tentativi di adescamento online e di ricatti.
- A distanza di anni, le immagini potrebbero avere effetti negativi sulla tua reputazione online ed offline ed essere viste da nuove persone con cui ti relazioni come per esempio il tuo datore di lavoro o i tuoi professori.
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SEXTING, COSA FARE SE LE IMMAGINI SONO FINITE ON LINE
Sappiamo che quando le nostre foto intime finiscono in Rete non è facile mantenere la calma: il nostro cuore inizia a battere forte, nella nostra testa circolano mille pensieri e veniamo travolti da emozioni negative, come paura, ansia, vergogna, senso di colpa, disorientamento ecc...
Fermati un secondo, fai un bel respiro e prova a fare alcune delle cose che ti scriviamo qui sotto. Ricorda: agire in fretta è fondamentale perchè più tempo passa e più aumenta il rischio che il materiale venga condiviso. Chiedi aiuto ad un adulto: forse ha già vissuto esperienze simili e sa come aiutarti.
- Contatta telefono Azzurro per un consiglio e un aiuto concreto: Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
- Segnala al provider (come Instagram, Facebook, Youtube, per esempio) di togliere l'immagine attraverso gli appositi strumenti di segnalazione: potrebbe limitare il danno. Se le immagini si stanno diffondendo in maniera virale bisogna, nel più breve tempo possibile, comunicarlo alla Polizia Postale.
- La Legge 71/2017 (la cosiddetta “legge sul cyberbullismo”, che affronta il problema ed introduce una serie di misure di carattere educativo e formativo rivolte ai ragazzi ed agli adolescenti) offre anche a chi si ritrova in situazioni come la tua la possibilità di inoltrare istanza di oscuramento, rimozione o blocco di qualsiasi dato diffuso nella Rete al titolare del trattamento, gestore del sito internet o gestore del social media.
- Se entro 24 il gestore non avrà provveduto, puoi rivolgere la richiesta al Garante per la protezione dei dati personali, che rimuoverà i contenuti entro 48 ore. Il Garante ha pubblicato sul proprio sito il modello per la segnalazione in materia di cyberbullismo, da inviare a cyberbullismo@gpdp.it.
Ogni giorno i ragazzi seguono i loro youtuber preferiti, cercano informazioni per le ricerche scolastiche, condividono su social contenuti, foto, opinioni: sono sempre connessi ed agganciati ad un mondo che è qualitativamente e numericamente il più ricco della storia dell’umanità.
Hai mai pensato che internet influisce sull’apprendimento, sulla ricerca delle informazioni (anche per le ricerche scolastiche), sul modo in cui costruiamo le relazioni amicali ed affettive? Possiamo affermare con certezza che il Web costituisce una grande opportunità nella vita quotidiana. Ma potrebbero esserci dei rischi in questo mondo? Oltre a incontrare informazioni non attendibili e poco veritiere, è possibile incappare in contenuti non adeguati a voi ragazzi: violenti, sessualmente espliciti e/o discriminatori?
Se hai dei dubbi su qualcosa che riguarda l’online, condividili con qualcuno, come Telefono Azzurro, che sa come aiutarti. Contattaci: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene queste tematiche è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto.
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ESISTE LA DIPENDENZA DA MEDIA?
Uno dei rischi dell’utilizzo frequente e prolungato dei device è la dipendenza da media.
Cogliamo insieme alcuni segnali:
- Aver bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in Rete per essere soddisfatto.
- Non accorgersi della quantità di tempo che passa mentre si è online
- Avere un calo di interesse per le attività svolte offline (studiare, giocare, uscire con gli amici).
- Sviluppare forme di ansia, depressione o di agitazione quando non si riesce ad essere connesso/a.
- Necessitare di avere più tempo per stare online e con maggiore frequenza rispetto ad altri periodi.
- Non riuscire a staccarsi dalla Rete anche quando questo era un obiettivo prefissato.
- Continuare a stare connesso nonostante la consapevolezza che questo può comportare problemi fisici, sociali o scolastici.
Contattaci se vuoi saperne di più su questo problema: una persona esperta è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto. Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
In Italia il gioco d’azzardo è vietato, se sei minorenne. Non si tratta di un passatempo ma di un problema che prima riguardava esclusivamente gli adulti ma che oggi, anche grazie alla Rete, riguarda molti adolescenti e ragazzi.
Qualcuno lo fa per divertimento, qualcuno perché ama il rischio, altri perché sperano di guadagnare facilmente soldi grazie “dea bendata”: ma per qualcuno il gioco finisce per diventare una vera e propria malattia. Il segnale a cui prestare attenzione è soprattutto uno: non riuscire a farne a meno. Si tratta di una vera e propria patologia.
Se pensi di trovarti in una situazione come quella descritta, rivolgiti ad un adulto e sentiti libero di contattare Telefono Azzurro, una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene questi problemi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto.
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GIOCO D’AZZARDO, I RISCHI CHE CORRI SE SCATTA LA DIPENDENZA
Il gioco d’azzardo può favorire la presenza di una serie di comportamenti problematici che possono condurre fino ad una vera e propria patologia riconosciuta come Gioco d’Azzardo Patologico (GAP). Ma va ricordato prima di tutto che il gioco d’azzardo è vietato alle persone minorenni. Per questo è bene sempre confrontarsi con i genitori prima di iniziare qualsiasi gioco, anche online.
- Il principale rischio del gioco d’azzardo è la dipendenza. Non riuscire più, letteralmente, a smettere di giocare.
- Chi dipende dal gioco perde la capacità di controllare volontariamente i propri comportamenti.
- Chi dipende dal gioco non riesce più a stabilire e rispettare un limite di tempo e denaro da impiegare.
- Chi dipende dal gioco ha come unico scopo della giornata la ricerca dell'attività che genera piacere.
- Chi dipende dal gioco diventa irrequieto e irritabile quando tenta di interrompere il gioco o qualcuno prova a farlo smettere.
GIOCO D’AZZARDO, LA DIPENDENZA PORTA A SOVRASTIMARE LE PROPRIE ABILITÀ
Come tutte le altre dipendenze, il gioco d’azzardo è caratterizzato da elementi ricorrenti. Quali? Questi :
- Il craving, vale a dire il desiderio incontrollabile di giocare, che può insorgere in ogni momento.
- L'astinenza, cioè la sensazione di irrequietezza associata a sintomi fisici e psicologici che si manifesta se non si riesce a giocare.
- L'assuefazione, la necessità di aumentare man mano la quantità di tempo dedicato al gioco.
- Caratteristica specifica dei giocatori è il gambling, cioè la tendenza a sovrastimare la propria abilità di calcolo delle probabilità e nello stesso tempo a sottostimare la spesa che dovrebbe portare ad una vincita.
Si può abusare di ogni sostanza senza esserne dipendenti: l’abuso anticipa la dipendenza, ma non è la stessa cosa.
Spesso i ragazzi si avvicinano alle droghe (parliamo di quelle leggere) o all’alcol con un approccio disinvolto: per trasgredire le regole, per semplice curiosità, per passare una serata in compagnia, per sentirsi grandi. Ma questo non basta a creare una dipendenza. Si può dipendere inoltre da una sostanza o da un comportamento (come il gioco d’azzardo patologico, lo shopping compulsivo, la dipendenza da lavoro, da tecnologia). Le conseguenze psicologiche, in tutti e due i casi, possono essere anche serie. Cosa fare?
I campanelli d’allarme per accorgersi del problema sono tre:
- completa perdita del controllo sul desiderio,
- aumento sensibile dei rischi (la situazione tipica è quella di chi si mette al volante ebbro)
- lento e crescente distacco dalla vita sociale.
È a questo punto che bisogna chiedere un aiuto. Contatta Telefono Azzurro: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene problemi e bisogni dei ragazzi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto.
Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat.
Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio “Clicca e Segnala” accessibile su questo link.
COME DEFINISCE L’OMS LA DIPENDENZA?
Bisogna essere cauti quando si parla di dipendenze patologiche, perché è facile essere imprecisi. Per dipendenza intendiamo una trasformazione del comportamento che diviene da semplice abitudine una ricerca esasperata e patologica del piacere attraverso i mezzi o le sostanze o i comportamenti che sfociano nella condizione patologica.
L’organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) descrive la dipendenza patologica come una “condizione psichica, talvolta anche fisica, derivante dall’interazione tra un organismo e una sostanza, caratterizzata da risposte comportamentali e da altre reazioni che comprendono un bisogno compulsivo di assumere la sostanza in modo continuativo o periodico, allo scopo di provare i suoi effetti psichici e talvolta di evitare il malessere della sua privazione”.
LE CINQUE DIPENDENZE PIU’ COMUNI
Quanti tipi di dipendenza conosci? Dalla dipendenza da sostanze a quella tecnologica, ecco i cinque casi più comuni:
- Dipendenza da sostanze: in questa categoria rientrano a pieno titolo, ad esempio, l’alcolismo e la dipendenza da droghe, siano esse leggere o pesanti.
- Dipendenze di natura comportamentale, come il gioco d’azzardo e lo shopping compulsivo.
- Dipendenze sessuali, come la dipendenza dalla pornografia.
- Dipendenze tecnologiche, come quella da internet o dai social media.
Contatta Telefono Azzurro se hai bisogno di consigli o aiuti: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene problemi e bisogni dei ragazzi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto. Puoi contattarci telefonicamente sul numero 19696 o via chat. Il servizio è gratuito, attivo 24 ore su 24, tutti i giorni dell’anno, ed è accessibile da telefonia fissa e mobile. Per segnalazioni di materiale dannoso o pedopornografico ti invitiamo a utilizzare invece il nostro servizio "Clicca e Segnala" accessibile su questo link.
LA DIPENDENZA PATOLOGICA: FISICA O PSICOLOGICA
- La dipendenza fisica si ha quando l’organismo diventa dipendente dalla sostanza, aumentando la soglia di tolleranza. In casi come questo, quando si è fisicamente dipendenti da una sostanza, smettere di farne uso diventa difficile e porta a manifestare sintomi di astinenza quali, ad esempio, stanchezza, mal di testa, sintomi gastro-intestinali, dolori articolari, sudorazione.
- La dipendenza psicologica comporta il fatto di essere sopraffatti dal desiderio. Alcune sostanze (per esempio le cosiddette droghe pesanti, come il crack o l’eroina) possono provocare così facilmente assuefazione che è sufficiente farne uso anche poche volte per creare una dipendenza.
Gli eventi traumatici, quelli che superano le capacità di reagire di un individuo e lo lasciano in preda alla paura, sopraffatto emotivamente, si distinguono in tre categorie:
- gli eventi stressanti che riguardano il ciclo di vita (come la morte inaspettata di una persona cara, un disturbo cronico o una malattia ad uno stadio terminale)
- i disastri naturali (terremoti, alluvioni, incendi, eruzioni vulcaniche)
- i disastri o atti di violenza ad opera dell’uomo ( come le guerre, attentati terroristici, abusi sessuali, fisici e psicologici, rapimenti e torture, incidenti automobilistici, aerei, ferroviari).
E’ sempre importante consultare prima possibile un professionista esperto. Contatta Telefono Azzurro se hai bisogno di consigli o aiuti: una persona esperta di cui ti puoi fidare, che conosce bene questi problemi è sempre disponibile ad ascoltarti e a darti un aiuto.
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LE REAZIONI PSICO FISICHE AD UN EVENTO TRAUMATICO
Il bambino/l’adolescente, come gli adulti, rispondono a questo genere di eventi con una reazione di paura intensa, impotenza e senso di terrore.
Tra i sintomi troviamo:
- L’evitare ogni situazione che ricordi quanto è accaduto.
- Il ritorno continuo e persistente del ricordo dell’evento traumatico (ad esempio, nei sogni, nei giochi o nei disegni del bambino).
- Un generale stato di perdita di interessi.
- Intense reazioni di allarme (ad esempio, in risposta ad un rumore).
POSSIBILI CONSEGUENZE
La reazione di un ragazzo o di un adolescente non dipende solo dall’evento traumatico ma anche da altri fattori:
- Livello di esposizione all’evento traumatico (È stato in pericolo di vita? Ha vissuto dei lutti?)
- Condizioni che precedono l’evento traumatico (come l’età del bambino al momento del trauma, genere, disabilità fisiche o mentali precedenti; precedenti eventi traumatici/stressanti).
- Fattori successivi all’evento traumatico.
- Le reazioni dei bambini e degli adolescenti ad eventi stressanti possono persistere a lungo nel tempo. Le conseguenze possono essere di diversa natura: paure, enuresi notturna, aggressività, irritabilità, depressione, ansia (in particolare, ansia da separazione), difficoltà di attenzione, abuso di sostanze (soprattutto tra gli adolescenti).
- Spesso infine il disagio dei bambini si esprime attraverso il corpo, ad esempio sotto forma di mal di testa o mal di pancia ricorrenti. Un disturbo che frequentemente si associa all’esperienza traumatica è il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD).
Il 116 000 è il numero Europeo Bambini Scomparsi, linea telefonica gratuita, coordinata da Missing Children Europe che Telefono Azzurro gestisce da dieci anni in collaborazione con il Ministero dell’Interno e le Forze dell’Ordine. Il numero, attivo 24 ore al giorno e raggiungibile ovunque in Italia, serve a segnalare la scomparsa di un minore.
Con una sola chiamata potresti fare la differenza e salvare una vita: la tua o quella di un altro minorenne come te. Spesso i bambini o i ragazzi che spariscono sono ritrovati nel giro di una giornata, mentre altri non torneranno mai a casa. La tempestività della segnalazione può fare la differenza!
Può quindi essere di grandissimo aiuto che tu fornisca un dettaglio o che riferisca qualsiasi cosa possa essere di aiuto alle Autorità. Ricorda che con la parola “scomparsa” indichiamo la sottrazione del piccolo da parte di uno solo dei genitori, il rapimento, i minori stranieri non accompagnati (che si trovano per qualsiasi motivo in Italia senza cittadinanza di uno dei Paesi della Ue e senza genitori o adulti legalmente responsabili per loro), la fuga volontaria, i bambini persi e quelli dispersi nelle catastrofi naturali.
MINORI NON ACCOMPAGNATI E FUGA DA CASA
Il 2017 è stato uno degli anni più drammatici dall’attivazione del servizio 116.000, con 3,5 denunce a settimana (il primato fu raggiunto nel 2016, con il bilancio di 4,5 scomparse ogni 7 giorni). Secondo i dati di Telefono Azzurro il 64,5% delle segnalazioni riguardano la scomparsa di minori non accompagnati, giunti in Italia per sfuggire a povertà, guerra e situazioni d’emergenza.
Un fenomeno in costante crescita che dal 2009 sembra non volersi arrestare. La fuga da casa, ovvero i casi di minori e adolescenti fuggiti da contesti familiari caratterizzati da abuso e violenza, ha un’incidenza del 12,4% e rappresenta la seconda causa di sparizione.
COSA FARE QUANDO UN MINORE SCOMPARE?
Cosa fare se sai di un minore scomparso? Per prima cosa avvisa un adulto di cui ti fidi: attivare una ricerca è la cosa più importante ed aumenta le possibilità di ritrovamento. Poi segui questi piccoli passi:
- Se il bambino è piccolo è necessario cercare accuratamente in tutti i posti in cui possa giocare o essersi addormentato. Può essere utile cercare di capire dove il bambino/il ragazzo sia stato visto l’ultima volta, facendosi aiutare anche dalle persone presenti sui luoghi o contattando i suoi amici/compagni di scuola;
- In ogni caso, segnala tempestivamente la scomparsa alle Forze dell’Ordine e fornisci una descrizione precisa del bambino/dell’adolescente (es. come riconoscerlo, cosa indossa, eventuali segni particolari)
- Cerca di mantenere l’abitazione nello stato in cui si trovava al momento della scomparsa: limita l’accesso alla casa, non toccare nulla nella stanza del bambino/del ragazzo, in particolare non toccare il computer o altri oggetti personali (cellulare, diario, etc.) che potrebbero essere utili ai fini della ricerca;
Non solo in fase di emergenza, ma anche successivamente, si può chiamare il 116000 gestito da Telefono Azzurro, per riferire quanto accaduto e ricevere adeguato supporto emotivo.