NEL 2024 LA LINEA 114 HA GESTITO 104 CASI DI BULLISMO E 14 DI CYBERBULLISMO. ISTITUZIONI E PARLAMENTO DEVONO IMPEGNARSI DI PIU’
“I dati sul bullismo e il cyberbullismo tra i giovani presentati oggi da ISTAT presentano un fenomeno allarmante, ma parziale. La rilevazione – infatti si riferisce al 2023, ma è evidente che sono in fortissimo aumento tutte le forme di cyberbullismo e di violenza digitale in rete. Tutto questo, rende lo scenario molto più complicato rispetto a quello analizzato dal report, dal momento che si assiste ad un forte spostamento del fenomeno sul digitale” – afferma Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro. “Occorre considerare che molto dipende dalle capacità di rilevazione che vengono attivate. Ci sono contesti, infatti, dove la paura di segnalare episodi di bullismo è ancora molto alta. Di conseguenza esistono fenomeni sommersi e nascosti che fanno fatica a trovare riscontro nei numeri” – prosegue Caffo.
Le segnalazioni arrivate alla linea d’ascolto del 114 – Emergenza Infanzia, il servizio di pubblica utilità istituto e promosso dal Dipartimento per le Politiche della Famiglia – Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestito da Telefono Azzurro, evidenziano come soltanto nel 2024, sono stati gestiti ben 104 casi di bullismo e 14 casi di cyberbullismo. Tra i minori coinvolti i più piccoli avevano soltanto 5 anni, con una maggioranza di richieste d’aiuto arrivate dal Lazio, Toscana, Sicilia e Veneto.
“Tutto questo deve farci riflettere ma soprattutto deve spingere le istituzioni e il Parlamento a impegnarsi maggiormente per affrontare queste grandi sfide” – rimarca Caffo . “Quello che percepiamo attraverso il nostro servizio di ascolto è che i ragazzi hanno bisogno di un aiuto tempestivo, risposte qualificate e che sappiano essere vicine a loro. Coordinare azioni di aiuto alla vittima e di intervento sugli autori è prioritario. Un intervento che passa inevitabilmente attraverso il coordinamento tra pubblico e sociale e attraverso un sistema organico capace di affrontare il tema costruendo reti altamente formate e di qualità. Scuola e sport sono i due contesti principali da monitorare, perché è proprio quì che si verificano le principali situazioni di bullismo. È quindi importante promuovere programmi di formazione per lo sviluppo delle competenze per docenti, ragazzi, educatori sportivi e genitori in modo da strutturare misure di supporto per ragazzi e genitori”.